BRASILE

23.02.2013 16:41

In Brasile girano un sacco di storie, di tutti i tipi. Ad esempio si dice che il nome Brasile sia da accreditare ai primi Portoghesi che sbarcarono nel paese. Questi dopo una lunga e difficoltosa attraversata Atlantica, di costa in costa arrivarono nel nordest del paese, ricco di spiaggie incontaminate. Bisognosi di legname per riparare le loro provate imbarcazioni, si inoltrarono nella giungla antistante. Trovarono abbondanza di piante, ma di un tronco decisamente più scuro di quello mai visto prima. Una volta abbattute queste piante mostrarono un interno di corteccia di un rosso acceso, come una brace, "brasa" in portoghese. Da lì il passo è breve ad arrivare alla "terra do brasil". Questa è solo una delle 10 versioni sull'origine del nome del paese. Non so se è quella vera, senz'altro è quella che mi affascina di più. E il Brasile ne ha di cose affascinanti. Il modo d'intendere il calcio, o futebol, per esempio. Se è vero che il football è nato in Inghilterra, è altrettanto vero che i Brasiliani lo hanno reso un'arte. "O futebol bailado" (il calcio ballato) così viene definito lo stile di calcio che si gioca nella terra di Pelè, dai Brasiliani. Se solo avessero un po' più di testa nella gestione delle risorse, non ci sarebbe bisogno di allestire Campionati del Mondo, vincerebbero sempre loro per manifesta inferiorità degli avversari. D'altronde il mix esplosivo di razze in essere in Brasile, fa si che potenzialmente nascano campioncini a getto continuo. Mi spiego. In Brasile, per certi versi, si è verificato quello che è successo nel Nord America. L'arrivo in massa dei coloni da ogni parte del mondo, Portoghesi, Inglesi, Francesi, Spagnoli, Irlandesi, Tedeschi, Italiani, Olandesi, Slavi, Cinesi e chi più ne ha più ne metta, compresi gli schiavi Africani, ha finito per creare un frullato di razze incredibile.Quello che noi chiamiamo Brasiliano, oggi,non è altro che il risultato di tutto questo. Immaginate quindi sotto il profilo sportivo un calciatore che abbia nei suoi geni elementi di diverse provenienze di eccellenza europea, per esempio Italia-Inghilterra-Spagna, bestiale! Credo che sia per questo che in questa terra fioriscono speranze calcistiche più di ogni altra parte del mondo. La mancanza di una organizzazione adeguata e infrastrutture di un certo livello, ha, purtroppo in passato, frenato tutto questo. Quando parlo di organizzazione, per esempio, penso all'Inghilterra dove già nel 1872 veniva giocata la prima F.A. Cup e nel 1888/89 il primo campionato a girone unico: preistoria del calcio! Bene, nonostante il calcio sia già presente in Brasile nei primi anni del 1900, il primo Campionato Nazionale Brasiliano è stato istituito nel 1971! Sì avete letto bene, non è un errore, l'anno prima la nazionale verdeoro di O'Rei Pelè vinceva la terza Coppa del Mondo, la Coppa Rimet: La Federazione Brasiliana riusciva finalmente ad organizzare un campionato a livello nazionale. Oggi l'organizzazione del Campionato Nazionale e relativa Coppa è decisamente migliorata, diciamo che siamo ormai ad un livello europeo, resta sempre il rammarico del tempo perso.

Il Campionato Nazionale è suddiviso in quattro livelli principali. E' stato deciso di usare la denominazione Italiana, quindi avremo la Serie A,la B,la C e la D. Ma quello che fa impazzire veramente i Brasiliani sono i Campionati Estaduais, i Campionati Statali. Che cosa sono ? Per capire dobbiamo partire dal fatto che il Brasile è suddiviso in Stati, più o meno come gli Stati Uniti d'America, sono 27 per l'esattezza. Ogni Stato organizza un suo campionato in autonomia, con promozioni e retrocessioni annesse. Questi sì hanno una storia, per la maggior parte, centenaria. Tanto per capirci è come se in Italia ogni regione organizzasse un proprio campionato. In alcune la lotta per il titolo sarebbe da decidere tra 2 squadre solamente, Lombardia, per esempio, con Inter e Milan, o Lazio con Roma e Lazio o Liguria con Sampdoria e Genoa. Viceversa in altre ci sarebbe da parlarne, per esempio in Veneto o Puglia o Emilia-Romagna. La cosa bella e trascinante è che ogni partita sarebbe un derby. Ed è così in Brasile, i Campionati Statali sono seguitissimi per la rivalità che scorre a fiumi in ogni incontro. Pensate solo al Campionato dello Stato di Rio de Janeiro, dove Flamengo, Fluminense, Vasco da Gama e Botafogo ogni anno si contendono il titolo in accesissime partite. Tra l'altro sono tutte squadre di Rio, in rappresentanza di quartieri ben definiti. Tutto questo non fa altro che alzare sia il livello di rivalità che intercorre tra di loro, sia il seguito viscerale dei tifosi. Va da sé che questi tornei in auge già dall'inizio del XX secolo, hanno nascosto la necessità di istituire un Campionato Nazionale. Per varie ragioni. Per esempio, il Brasile è grande più o meno come l'Europa. Andare da Manaus, il cuore della Amazzonia, a Rio, sulla costa Atlantica, è come andare da Madrid a Mosca. Spostare squadre di calcio da una parte all'altra di questo immenso territorio, costa denaro, ieri più di oggi. Oltre allo spazio temporale. La copertura aerea ai giorni nostri è completa su tutto il territorio, prima esisteva principalmente solo il treno. Oggi solo qualche ora per le grandi distanze, ieri poteva essere anche qualche giorno.

Comunque per arrivare a parlare di Campionato Nazionale, bisogna partire dai Campionati Statali.

La storia calcistica del Brasile l'hanno fatta (e la fanno tuttora) 4 Stati in particolare: lo Stato di Rio de Janeiro, lo stato di Sao Paulo,  lo Stato di Rio Grande do Sul, lo Stato di Minas Gerais. La separazione come Stati e la posizione geografica, danno una connotazione unica e marcata tra questi diversi campionati. Per capire diciamo che come da noi in Italia possiamo notare una certa differenza tra il calcio giocato nel Nord e quello giocato nel Sud della Penisola, non tanto sotto il profilo tecnico, quanto sotto il profilo fisico, a vantaggio dei club meridionali, in Brasile avviene in modo più evidente. Negli stati di Rio e Sao Paulo si gioca un calcio meno fisico che negli altri. Attenzione non fate lo sbaglio di pensare che in Brasile si commettano pochi falli, a vantaggio del calcio giocato. Come in tutto il Sud America, qui si "menano" e si "menano" forte. Diciamo che il gesto tecnico è più elevato che in Europa e fa sì che copra tutte le altre magagne.

Lo Stato di Sao Paulo (rigorosamente in lingua originale, questo lo farò sempre, quindi non San Paolo) è quello che dà inizio alle danze dei Campionati Statali, prima edizione ufficiale 1902. Anche qui sono gli Inglesi a portare il calcio. Inizialmente o futebol è un divertimento (un hobby visto che sono Inglesi) solo per le classi elitarie. Poi con il passare degli anni, una ventina circa, questo sport viene assimilato dall'intero tessuto sociale. I primi clube fondati, come detto, sono creati da esponenti delle famiglie più agiate di Sao Paulo. Nascono cosi il Sao Paulo Athletic Club (primo vincitore) e il Paulistano. Una trasferta in Brasile di una squadra amatoriale Londinese, il Corinthian FC, fa tappa a Sao Paulo e impressiona così tanto i locali, che fondano subito un omonimo clube, lo Sport Club Corinthians (1910), O Timao, soprannome derivato dal fatto che nello stemma societario campeggia un timone.Diventerà uno dei club più famosi del Brasile, del Sud America e del Mondo. 1912, Santos, città portuale, quasi un prolungamento di Sao Paulo verso il mare, nasce una squadra, che nell'immaginario popolare, sarà sempre e solo la squadra di O'Rei Pelè, il Santos Futebol Clube. Grazie ad Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè, la Perla Nera, il Santos ( O Peixe, il pesce, vista la vicinanza con il mare) diventerà la prima squadra Brasiliana ad imporsi non solo al di fuori dei confini Brasiliani, ma anche dai confini Continentali. Arriverà poi il Palestra Italia (1914), fondato da immigrati Italiani. Durante la Seconda Guerra Mondiale le verrà imposto il cambio del nome, dopo l'entrata in guerra del Brasile contro le nazioni dell'Asse (Germania e Italia). Diventerà quindi Sociedade Esportiva Palmeiras, per i tifosi semplicemente O Verdao, il grande verde, dai colori sociali della squadra. Simpaticamente mi piace ricordare, tra i vari campioni che vestirono la maglia del Palmeiras, Josè Altafini. In Brasile tutti hanno un soprannome, quello di José era "Mazola", ereditato da una trasferta nello Stato Paulista del Grande Torino, capitanato da Valentino Mazzola, ancora oggi considerato il più grande calciatore Italiano di tutti i tempi. Esiste anche una squadra chiamata Juventus, la divisa però non è bianconera, ma granata come quella del Toro!. Nel 1930 nasce O Tricolor, così viene soprannominato il Sao Paulo Futebol Clube, anzi dopo varie vicissitudini (fallito), viene rifondato nel 1935. In Brasile non c'è squadra più titolata di questa, in America è considerata la terza, al mondo la settima. Che dire di più, è l'ultima arrivata come nascita ma non si vede. Queste 4 squadre sono quelle che si sono divise la maggior parte delle 111 edizioni del Campionato Statale di Sao Paulo, edizione 2012 compresa : Corinthians 26 vittorie, Palmeiras 22, Sao Paulo 21, Santos 20.

Subito dopo lo Stato di Sao Paulo, che a titolo personale considero quello più organizzato a livello calcistico, segue lo Stato di Rio de Janeiro. Viene comunemente denominato Campionato Carioca. Lo Stato di Rio de Janeiro, si affaccia a est sull'Atlantico, a ovest il suo confine è delimitato dai Monti Carioca. Spesso erroneamente, sui media, si affibia la denominazione "Carioca" a tutti e a tutto ciò che è Brasiliano. "La Nazionale Carioca" è una inesattezza che si sente spesso in giro. Carioca è unicamente riferito allo Stato di Rio de Janeiro. L'omonima Capitale dello Stato, è uno dei posti più affascinanti e più famosi del mondo. A dir la verità, il nome completo è : Sao Sebastiao do Rio de Janeiro. Si narra che i primi Portoghesi arrivati il 1° gennaio (San Sebastiano) 1502 nella baia di Guanabara, pensando, a causa di una forte nebbia, fosse l'imboccatura di un fiume (Rio), chiamarono il posto Sao Sebastiao do Rio de Janeiro. Il punto esatto dove venne fondata la città è ai piedi del famoso Pan di Zucchero, Pao de Açucar, colle monolito a forma di grande panettone, alto circa 400 m., che si erge all'imboccatura della baia di Guanabara. Rio è stata la prima Capitale di un Regno Europeo all'estero. Nel 1808, l'invasione Napoleonica in Portogallo, provoca la fuga in Brasile, della famiglia Reale Portoghese, traslocando in toto la burocrazia dello Stato Portoghese a Rio. L'importanza storica di questa città è sigillata dal fatto che divenne la prima Capitale dello Stato Brasiliano il giorno della sua Indipendenza dal Portogallo (1825). Ancora oggi Rio de Janeiro riveste un'importanza economica basilare per il Brasile. Di conseguenza, come già a Sao Paulo, anche a Rio questa vitalità economica diversificata, va ad influire l'ambiente sportivo e il futebol in particolare. A differenza dello Stato di Sao Paulo, che ha un territorio più esteso, lo Stato di Rio de Janeiro ha pochissimo entroterra. Quindi quasi tutte le squadre sono concentrate in Rio. Soprattutto a Rio ci sono le 4 squadre più importanti :Flamengo, Fluminense, Vasco da Gama, Botafogo. Sono squadre nate in rappresentanza di specifici quartieri di Rio. Partendo dal quartiere di Botafogo, posto dietro la famosissima spiaggia di Copacabana. Proseguendo verso l'interno della baia di Guanabara, sponda sinistra, troviamo il quartiere di Flamengo. Quest'ultimo si affaccia sulla baia, dietro, all'interno, il quartiere di Laranjeras, quello della Fluminense. Ed infine più su il quartiere di Sao Januario, quello del Vasco, quasi di fronte al ponte che porta alle bellissime spiaggie di Niteroi. Botafogo, Flamengo, Fluminense e Vasco hanno tutte e 4 uno stadio di proprietà, ma quando si incontrano tra di loro, l'appuntamento è sempre e solo al Maracanà. Scusate, volevo dire, l'appuntamento è sempre e solo al MITICO MARACANA'. Lo stadio più famoso al mondo è qui, a Rio. Non poteva che essere qui. Inizialmente con una capacità di circa 200 mila spettatori (!), ora è stato ridotto a 95 mila, restando comunque un gigante del suo genere. Entrare in un posto simile si ha la senzazione di essere partecipi fisicamente di tutta la storia calcistica che è passata di qua.  Bene in tutto questo contesto generale si disputa il Campionato dello Stato di Rio de Janeiro dal 1906, 115 edizioni (2013 compresa). Non so se è possibile, ma a Rio, i derby sono ancora più derby che in ogni altra parte del Brasile. Il Fla-Flu, ovvero il Flamengo-Fluminense, è l'emblema di tutto questo. A Rio si sente spesso dire che:"Un giorno tutto finirà, tranne il Fla-Flu!". Faccio senza ricordare che il record di spettatori al mondo è proprio dovuto a un confronto tra queste due squadre. Era il 12 dicembre 1963, quel giorno al Maracanà si ritrovarono in 194 mila.

Dei 4 clube più importanti di Rio il primo a nascere è la Fluminense. E' il 1902 nel quartiere dei laranjeras, dei lanaioli, viene fondata la Fluminense Futebol Clube, società polisportiva. Il calcio non è certo lo sport più praticato all'epoca. Lo stesso nome Fluminense, fa capire che i fondatori pensavano soprattutto a remare. Okey, però passano quattro anni e il primo Campionato Carioca è già della Flu. Stiamo parlando di una società gestita da una classe elitaria di Rio, quindi molto snob. Gente che usava mostrare in pubblico abiti da cerimonia, con tanto di cilindro, detto "cartola". Quest'ultimo sarà un appellativo per tutti i dirigenti sportivi Brasiliani di quegli anni. In virtù di questo status, inizialmente, la dirigenza difficilmente intratteneva rapporti con società di gestione popolare. Le prime vittorie, anche, in questo nuovo sport, non sbilanciano più di tanto la dirigenza. Il Botafogo è l'unico che riesce a contrastare inizialmente la Flu. Succede però un fatto importante. E' il 1911, scoppia una lite furibonda nella società. Alcuni giocatori non sopportano più il modo di gestire le cose in società. Sono nove titolari su undici che se ne vanno sbattendo la porta. E dove vanno ? Vanno a formare la sezione calcio del vicino Clube de Regatas Flamengo, fondato nel 1895, ma come dice il nome, società dedita soprattutto alle regate. Il primo Fla-Flu della storia è davvero da ricordare. Infatti le due squadre si contenderanno il titolo Statale del 1911 in un derby epico. Chiaramente il Flamengo forte dei nove/undicesimi della Flu, i dissidenti di quell'anno, era il favorito e andava ad affrontare una Fluminense zeppa di giovani virgulti. Ancora oggi non si sa come, ma la Flu riusci ad imporsi 3-2, sbeffeggiando i rivali e dando inizio ad una serie di derby sempre infuocati.

Quindi il Flamengo. Nasce prima della Fluminense (1895), ma si approccia al futebol molto dopo ed abbiamo visto in che circostanza. Queste due società saranno quelle che la faranno da padroni nei Campionati Statali di Rio de Janeiro, dividendosi la maggior parte dei titoli in palio. Il Flamengo, dicevo, una storia racconta che questa società si chiama così perchè la nascita è avvenuta davanti alla Praia do Flamengo, la spiaggia del Flamengo, dove nelle notti, al chiaro di luna i ragazzi di Rio si scatenavano nella famosa danza Spagnola. Il Mengo, come viene comunemente chiamato dai suoi tifosi, è la squadra più popolare del Brasile. Ha avuto un sacco di campioni tra le sue fila, ma è indubbio che Zico è quello mondialmente più conosciuto. Ha scritto con le traiettorie delle sue punizioni (e non solo) pagine di storia calcistica indimenticabili.

Non dimentichiamoci del Botafogo. Nasce appena dopo la Fluminense, nel 1904, come società polisportiva. A dir la verità il suo primo nome è Electro Club, poi diventa Botafogo F.C. e successivamente, dopo una fusione con il Club de Regatas Botafogo, società di canottaggio, assume il nome odierno : Botafogo do Futebol e Regatas. Lo stemma della società è uno scudo nero con al centro una stella bianca. Gli sport d'acqua mantennnero in origine lo stemma tutto nero, mentre gli sport di terra mantennero lo stemma a strisce banconere, eredità delle due vecchie società. E' l'unica squadra che inizialmente riesce ad intralciare la Fluminense nei suoi primi Campionati Statali. Se Pelè è il Santos e Zico il Flamengo, il nome per il Botafogo è : Garrincha. Questo il soprannome di Manoel Francisco dos Santos, ala destra, considerato il campione mondiale del dribbling. Con varie malformazioni fisiche, quella più famosa una gamba più corta dell'altra di 6 cm., che non gli hanno impedito di diventare uno dei più grandi calciatori della storia. Due volte Campione del Mondo, nel '58 in Svezia e nel '62 in Cile. Vista l'estrazione popolare del Botafogo, gli calzava a pennello il soprannome di "Alegria do Povo", l'Allegria del Popolo. Tanto bravo sotto il profilo sportivo, quanto deleterio nella gestione della sua vita privata. Muore a soli 49 anni, nel più completo degrado, schiavo dei suoi vizi : alcol e donne. Lo vogliamo ricordare sorridente, all'ala destra, ragazzino in prova al Bota, affrontare il terzino titolare dei bianconeri e della Nazionale Brasiliana, Nilton Santos, driblato due volte consecutive e alla terza scherzato con un tunnel sotto le gambe. Alla fine dell'allenamento Nilton Santos consigliò l'allenatore e la dirigenza di tesserare questo ragazzino irriverente, tanto lo aveva impressionato. E' così fecero, realizzando l'affare più proficuo del calcio, stante il fatto che lo pagarono una cifra irrisoria, la cifra più bassa che sia mai stata scritta su un contratto di calcio, l'equivalente (all'epoca) di 27 dollari !

Vasco Da Gama. Altra società polisportiva. Nasce nel 1898, dopo il Flamengo e prima della Fluminense, ma, anche qui, la sezione calcio nasce solo nel 1915. Viene fondato da immigrati Portoghesi, che dedicano il nome al famoso esploratore Lusitano. Primo Europeo a doppiare il Capo di Buona Speranza (Cape Town), ed arrivare direttamente in India, inseguendo la Rotta delle Spezie. Riuscì nell'impresa sognata dal padre Estevao, morto prima di affrontare l'avventuroso viaggio, raggiungendo un target talmente importante da rovesciare le sorti economiche degli Stati allora predominanti. Il Portogallo per primo ne trasse un giovamento economico epico. Allo stesso modo la dirigenza di questa società, anche questa Club de Regatas, all'apertura della sezione calcio, fa una cosa epica, che la renderà molto popolare nelle classi meno abbienti. Apre alla possibilità di tesseramento tra le sue fila di neri e mulatti, lottando in maniera decisa contro le altre big di Rio, che cercano un ostracismo sterile e alla lunga perdente. Da subito avrà un seguito elevato di torceadores (tifosi), tanto che ancora oggi, in Brasile, è secondo solo al Flamengo.

Come per lo Stato di Sao Paulo, anche in quello di Rio c' è un quartetto che si è diviso oltre il 90% delle 114 edizioni del Campionato Statale (2012 compreso): Flamengo R.J. 32 vittorie,Fluminense R.J. 31,Vasco da Gama R.J. 22,Botafogo R.J. 19.

Dopo le spiagge di Rio e Sao Paulo, ci trasferiamo sugli altipiani del Minas Gerais. Il nome dello Stato significherrebbe: Miniere Generali, il ritrovamento di "scintille" d'oro, così venivano chiamate le pepite, ha di fatto scritto la storia di questa parte del Brasile. Una corsa all'oro sfrenata nata intorno al 1695, ancor prima che in California, finirà con il segnare in maniera indelebile generazioni e generazioni di schiavi indios e africani, inchiodati ad una vita disumana nelle innumerevoli miniere. Nascono, in questo periodo, città coloniali bellissime, costruite dai nuovi ricchi del posto. Una di queste è Belo Horizonte. Il nome è già un programma. Spagnoli e Portoghesi sono bravissimi a dare il nome a posti e città. Arrivano anche qui come a Sao Paulo, un sacco di Italiani, soprattutto Veneti, Lombardi e Campani. Insomma in poco tempo Belo Horizonte diventa un posticino mica male. Nei primi anni 900 arriva anche il futebol. Nel 1908 nasce l'Atletico Mineiro, o Galo (il Gallo), inizialmente i suoi avversari sono il Villa Nova di Nova Lima, vicino a Belo Horizonte (la squadra degli Inglesi di Belo Horizonte) e in particolar modo l'America di Belo Horizonte. Ma sarà un'altra squadra a contendere il primato negli anni a venire al Galo: il Cruzeiro di Belo Horizonte, a Raposa, la Volpe. Quest'ultimo Clube nasce nel 1921, ma nasce come Palestra Italia. Inutile dire che è la comunità Italiana a promuovere la creazione di questo Clube, facendo seguito al Palestra Italia di Sao Paulo. E come quello Paulista, anche a questo team, nel 1942, verrà imposto il cambio del nome. Dopo 10 mesi (!) arriverà finalmente il Cruzeiro Esporte Clube. Atletico e Cruzeiro daranno vita negli anni a seguire ad un derby infinito, compreso il 2012, le vittorie nel Campionato Statale (99 edizioni) sono: Atletico 41, Cruzeiro 36. Dal 1965 le loro partite vengono giocate al Mineirao, dopo il Maracanà, lo stadio con la maggior capienza di tutto il Brasile. Inutile dire l'intensità che si sprigiona dagli spalti ad ogni derby tra queste due big del Minas Gerais.

Ho lasciato per ultimo, tra i Campionati Statali di maggior rilevanza del Brasile, il Campionato dello Stato del Rio Grande do Sul, non a caso. Siamo all'estremo sud del Paese, confinante con Uruguay e Argentina. La posizione geografica è determinante a tutti i livelli. Il suo essere un posto di confine, fa sì che la connotazione prettamente Brasiliana si fonda in uno strano mix con la cultura Uruguaya e Argentina. Non per niente il Campionato qui viene denominato "Gaucho",come i mandriani delle pampas Argentine e Uruguayane. Lo stile di gioco viene mutuato da questa vicinanza. Nel campionato Gaucho, la cosidetta "garra" (che potremmo tradurre come "grinta") Argentino-Uruguayana, la fa da padrone. Per dirla in poche parole qui si gioca "maschio". Dunga, ex di Pisa e Fiorentina, è venuto fuori da qui, dall'Internacional di Porto Alegre, e ce lo ricordiamo tutti il suo stile di gioco "deciso". Proprio il Gremio e l'Internacional,entrambe di Porto Alegre, sono le due big di questo Campionato Statale, danno vita al Gre-Nal, il derby per eccellenza dello Stato Gaucho. Il Gremio (1903) nasce prima dell'Inter (1909). Come in altre parti del paese, le diverse provenienze geografiche, si coalizzano per creare qualcosa che ricordi la loro origine. I tedeschi fondano il Gremio Football Porto Alegrense. Estremizzano questo loro stare insieme limitando l'entrata nel Clube ai soli teutonici di origine. Quando 6 anni dopo Italiani, Spagnoli e Portoghesi fonderanno lo Sport Club Internacional, aprendo a tutti i gruppi etnici l'iscrizione alla sezione futebol, anche il Gremio sarà costretto, più per convenienza che per altro, a scoprirsi più democratico. Quindi da subito si creerà un solco profondo di separazione tra le due società che faranno la storia calcistica di questo Stato. Sia dal Tricolor (Gremio) che dal Colorado (Inter) sono usciti grandi campioni e molti di questi sono approdati in Italia. Per esempio dall'Inter: Falcao ("ottavo re di Roma"),Dunga,Branco,Taffarel. Viceversa dal Gremio:Renato Portaluppi,Ronaldinho,Emerson. Vorrei spendere due parole per Falcao. A mio parere ha rappresentato perfettamente il calciatore Brasiliano di questo Stato di confine. Infatti è riuscito ad amalgamare la concretezza Argentina con l'eleganza Brasiliana con un pizzico di garra Uruguaya. Accolto con un certo scetticismo al suo arrivo nel Belpaese, è riuscito ad essere il "volante", il guidatore carismatico, della Roma Campione d'Italia 1982/83 allenata da Nils Liedholm, regalando prestazioni di altissima intelligenza tattica e superba tecnica. Senz'altro un grande della storia del calcio mondiale.

Con questo ultimo Stato Brasiliano possiamo considerare concluso il nostro primo "giro" intorno al mondo calcistico, o futbolista, per dirla alla Brasiliana, della terra do Brazil. Tanto per capire il "peso" della caratura tecnica a livello nazionale dei 4 Stati presi in considerazione, su 42 Campionati Nazionali, 38 sono stati assegnati a Clube appartenenti agli Stati di Rio, Sao Paulo, Minas Gerais e Rio Grande do Sul. I restanti 4 titoli sono andati: 2 allo Stato del Paranà (Coritiba e Atletico Paranaense), 1 allo Stato di Bahia (Bahia di Salvador) e 1 allo Stato del Pernambuco (Sport Recife).

Bene. Arriviamo al 1959. Le squadre dei 4 Stati sopra citati, cominciano a sentire stretto il campionato locale. Incominciano ad istituire tornei inter-Statali. Nasce cosi la Taca do Brasil, poi la Taca de Prata. Quando però qualche Clube comincia ad autoproclamarsi, dopo la vittoria in un torneo inter-Statale, Campeao do Brasil, la Federazione Brasiliana si decide ad organizzare un Torneo Nazionale, per definire in maniera ufficiale la questione. E' il 1971. Partecipano 20 squadre, invitate dalla Federazione Brasiliana, Il numero delle partecipanti, invitate visto che non ci sono retrocessioni, lievita di anno in anno. Prima 26, poi 40, poi 62, fino ad arrivare a 74 (1978). La situazione incomincia a diventare difficile da organizzare e la Federazione Verdeoro non brilla certo di efficienza, anzi. Cercando di sistemare i problemi emergenti, ogni volta che delibera una decisione, invece di migliorare peggiora le cose, arrivando a cambiare i regolamenti anche un paio di volte per stagione. Segue una ulteriore ristrutturazione del massimo Campionato Nazionale, il numero delle squadre viene ridotto a 40 e poi a 16 (1987). Ma proprio nel 1987, scoppia l'ennesima grana. Avviene una scissione tra la CBF (Confederacao Brasileira de Futebol) e il Club dos 13. Quest'ultimo era un'organizzazione che gestiva gli interessi dei 13 Clube più influenti e potenti del Brasile. Oggi sono 20 (dal 2007), ma la denominazione è rimasta la stessa. Insomma vengono organizzati nel 1987 2 tornei paralleli: la Copa Uniao e il Campionato Brasiliano vero e proprio (senza i Clube scissionisti). Il Flamengo vince la Coppa Uniao, lo Sport Recife il Campionato della CBF. Cercando di rimettere le cose a posto la CBF organizza una finale tra le due squadre campioni, con l'intento di riunificare la situazione sfuggitale di mano. Il Flamengo rifiuta consegnando il titolo ufficiale allo Sport Recife. Si aprirà una "querelle" infinita. Il Flamengo ricorrerà ai tribunali ottenendo il titolo. Poi ci sarà l'ex-aequo. Alla fine solo, di nuovo, lo Sport Recife. Nel 2011 (!) la 10.a Corte Federale di Primo Grado della Sezione Giudiziaria del Pernambuco, decreterà lo Sport Recife come unico assegnatario del titolo del 1987. Ventiquattro (24!) anni per assegnare un titolo. Una cosa veramente assurda, Brasiliana appunto.

Dal 1988 si torna ad un torneo di 24 squadre e negli anni successivi i partecipanti sono sempre intorno alla ventina con un picco di 32 nel 1993.

Arriva il nuovo secolo e per cominciarlo bene ecco un nuovo casino.

Nel 2000 il Gama, squadra nei dintorni della capitale Brasilia, contesta la sua retrocessione dell'anno prima e intraprende le vie legali chiamando in causa la CBF. Risultato, in attesa del decorso giuridico, non possono essere organizzati campionati ufficiali. Per ovviare a questo blocco, viene dato mandato al Club dos 13 di organizzare un torneo nazionale. Vengono ammesse 116 (!) squadre, una bolgia mai vista. E' il torneo nazionale con più squadre partecipanti della storia del calcio. Non credo sia una cosa da invidiare. Assistiamo ad una sequela di partite su partite senza storia e senza gloria. Nefandezze organizzative a iosa. L'anno dopo, fortunatamente, rinsaviscono tutti e si torna alla normalità. La CBF torna ad organizzare il torneo ufficiale, le squadre partecipanti alla prima divisione sono 28 e anno per anno si ridurrà il numero fino ad arrivare alle 20 unità di oggi.

Siamo ai giorni nostri, l'organizzazione è stata regolarizzata in maniera ufficiale. Dopo l'intervento del Parlamento Brasiliano (!), la stagione è stata divisa in due. Nei primi mesi dell'anno, di solito fino a maggio compreso, si giocano i Campionati Statali, nella restante parte dell'anno va in scena il Campionato Nazionale, la Serie A, con partite di andata e ritorno.

CONTINUA...

 

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